Il ruolo dei colori nello storytelling visivo

Nel cinema, nei video, nelle immagini e più in generale in qualsiasi contenuto visivo – compresi i post su Instagram – il colore gioca un ruolo fondamentale sia nella creazione del significato che nell’evocazione di emozioni.

Comprendere il ruolo dei colori e come questi vengono interpretati come segni all’interno di un contesto narrativo è dunque fondamentale per fare del buon storytelling visivo: il colore non è semplicemente un elemento estetico, ma una potente forma di comunicazione che contribuisce alla costruzione della narrazione, alla caratterizzazione dei personaggi e alla creazione di atmosfere.

Colori e illuminazione

I colori non possono essere disgiunti dall’illuminazione della scena, sia essa fotografata, ripresa o creata con l’intelligenza artificiale. Chiunque si occupa di fotografia, infatti, deve avere familiarità col concetto di temperatura della luce e di temperatura del colore.

Spiegato in modo semplice e pratico, la temperatura della luce è un fattore che influenza le tonalità dei colori, che risulteranno più o meno calde o fredde. Basse temperature luminose renderanno quindi i colori più caldi (tendenti cioè al rosso e al giallo), mentre alte temperature li renderanno più freddi (tendenti cioè all’azzurro e al blu). Temperature intermedie renderanno i colori e la luce neutri, tendenti cioè al bianco.

Un altro concetto chiave è quello di saturazione e desaturazione dei colori. Un colore saturato è vivo e brillante, mentre alla diminuzione della saturazione il colore diventa sempre più smorto fino a diventare una scala di grigi (il cosiddetto bianco e nero).

Un importante fattore che influenza la percezione dei colori e di un’immagine è il contrasto tra le parti chiare e scure dell’immagine. Valori elevati di contrasto tendono a creare ombre e zone scure che possono esaltare la drammaticità o l’intensità di una scena, mentre un contrasto meno elevato o su toni medi tende a rendere, ovviamente, l’immagine più morbida, pastellata e sfumata.

Regolando saturazione, contrasto e temperatura possiamo in sintesi rendere un contenuto visivo più o meno drammatico, più o meno intenso, più o meno morbido sottolineando o accompagnando le emozioni che con l’immagine vogliamo trasmettere.

Semantica dei colori

La semantica dei colori si occupa di studiare i significati culturali e psicologici associati ai diversi colori. Nel visual storytelling, ogni colore può portare con sé una serie di associazioni e simbolismi che influenzano l’interpretazione dello spettatore e dunque le emozioni che vogliamo in lui creare o il significato che desideriamo veicolare.

Oltre a questi aspetti, che sono influenzati moltissimo dalla cultura di appartenenza dei soggetti, esistono anche puri effetti fisiologici collegati a ogni singolo colore.

Rosso

A livello fisiologico, accelera il battito cardiaco e la produzione di adrenalina, è cioè uno stimolo attivante. Spesso associato all’amore, ma anche alla violenza, alla rabbia e al pericolo, il rosso può essere utilizzato per enfatizzare la tensione emotiva o la vitalità di una scena.

In un contesto di guerra o conflitto, il rosso può simboleggiare sangue, rabbia e sacrificio. Il duello tra Obi Wan e Anakin in: “La vendetta dei Sith” si svolge in una cupa ambientazione dominata dal rosso e dal nero; il combattimento a gravità zero di Inception vede una combinazione di colori caldi (rosso, marrone). Altri utilizzi frequenti del rosso possono essere l’enfatizzare scene erotiche, romantiche o passionali, oppure (in genere abbinato al nero) la vita notturna e il peccato.

Un uso del rosso lo troviamo perfino nel marketing: le retine rosse delle arance sono messe apposta per esaltare il colore tendente all’arancione delle stesse, facendole sembrare più mature, colorate e succose.

Arancione

Colore vivace, molto caldo e positivo, trasmette benessere e condivisione. Può creare un alone di nostalgia ed effetti legati al ricordo e al vintage, oppure sottolineare la vitalità o la felicità.

Nel packaging dei prodotti alimentari viene spesso utilizzato per il suo richiamo alla verdura e il suo effetto energizzante (pensate ai vasetti di prodotti come lo yougurt); in un video, sottolinea energia, entusiasmo, ma anche enfatizza alcuni momenti di una storia d’amore, come nei casi del classico bacio tra i due protagonisti nella luce arancione del tramonto.

Blu

Tradizionalmente collegato alla calma, alla serenità, all’introversione e alla riflessione, il blu può evocare sentimenti di tristezza o solitudine, ma anche di serietà e competenza professionale, motivo per cui domina nella grafica delle aziende e dei professionisti.

Il blu può essere utilizzato per rappresentare o sottolineare la freddezza emotiva o la distanza. In pittura, questo colore domina il malinconico ritratto del dottor Gachet di Van Gogh; in interior design, viene spesso utilizzato per la zona living per il suo effetto rilassante di razionale distacco; in molti film, i capi o i dirigenti vestono di blu o tendono a una luce blu e fredda le scene in cui si prendono decisioni o si vuole sottolineare la forza di un apparato organizzato, potente e spietato.

Attenzione, però, a livello fisiologico il blu sveglia, inibendo la produzione di melatonina e aumentando quella di cortisolo, motivo per cui gli schermi blu possono causare insonnia e sarebbe bene stare attenti al suo impiego in una camera da letto. Sembra anche diminuire l’impulsività, anche se non si sa il motivo.

Giallo

Il giallo è un colore ambivalente, associato sia alla felicità e alla vitalità, sia alla codardia e al tradimento, sia all’avvertimento di un pericolo incombente.

Può essere usato per evidenziare la giovinezza e l’energia o, al contrario, per indicare inganno o malattia, o anche per sottolineare il cambiamento. A livello fisiologico, aumenta la concentrazione e accelera il metabolismo, è cioè uno stimolo attivante, ma anche molto impegnativo per il sistema percettivo, quindi stancante.

A volte utilizzato negli arredi delle cucine per sottolineare la vitalità e il calore che deve avere questa stanza, può però anche esaltare l’ossessione o la malattia, come nei film del regista Wes Anderson. Kill Bill veste di giallo, a sottolineare la natura contradditoria di un personaggio lacerato dal desiderio di vendetta e dall’amore per la figlia, oltreché l’energia e abilità sportiva.

Verde

Simbolo di natura, crescita e speranza, il verde ha anche un effetto rilassante (a livello fisiologico concilia il sonno, rilassa la muscolatura e riduce lo stress, è cioè uno stimolo disattivante), motivo per cui viene spesso utilizzato negli ospedali.

Può però anche significare putrefazione (l’evoluzione inevitabile delle foglie morte) e invidia, una delle emozioni negative più potenti. Per questo motivo a volte viene associato alla corruzione e al male, come nel caso di Malefica e di Lord Voldemort.

Oggi nel cinema le scene notturne tendono a essere girate con una illuminazione verde scuro, al posto del tradizionale blu scuro.

Nero

Il nero è spesso associato al mistero, al potere e alla morte. Può essere utilizzato per creare un’atmosfera di minaccia o per suggerire la presenza del male, o in scene e contesti drammatici. I mafiosi saranno sempre vestiti di nero, come è spesso in nero anche l’ispettore Ginko e i ballerini di tango.

L’ambientazione in contesti scuri e tenebrosi è inevitabile in qualsiasi scena di terrore che si rispetti, perché gli ambienti scuri attivano, tra l’altro, le nostre risposte di difesa, creando paura e angoscia, cioè esattamente le emozioni che si desiderano trasmettere allo spettatore.

Bianco

Rappresenta la purezza, l’innocenza e la pace, ma in alcuni contesti può anche simboleggiare il vuoto o la sterilità. Molto utilizzato per creare ambienti asettici e che devono trasmettere un’idea di pulito, ad esempio negli ambulatori medici.

Una scena giocata sul bianco dopo una sequenza basata su tonalità scure può risolvere una sequenza drammatica, riportando l’armonia e tranquillizzando gli spettatori.

Viola

Un colore legato al fantastico e al sovrannaturale, al religioso, al mondo onirico, ma anche al lusso e alla follia. Si pensi al personaggio del film Joker, oppure ai film fantasy. In interior design il viola dà un tocco di lusso ed esclusività.

Bianco e nero

Nell’immagine, il bianco e nero esalta forme e illuminazione della statua (per gentile concessione di ©Rita La Rosa

La luminosità viene esaltata dall’assenza di colori, creando immagini spesso maggiormente espressive. Nei ritratti o nei contenuti che devono avere il focus su un elemento, ad esempio, il bianco e nero può essere particolarmente efficace perché esalta l’illuminazione del soggetto.

Sono messi in evidenza anche elementi come la texture, le forme, le ombre e le zone illuminate. L’assenza di colore può inoltre essere utile se si desidera creare atmosfere drammatiche o misteriose, o legate al passato, oppure per valorizzare un manufatto e farne percepire la bellezza. A livello fisiologico, il grigio ha un effetto rilassante e calmante, favorendo l’introspezione, il distacco e la riflessione sull’essenza dell’immagine, ossia la contemplazione di una foto d’arte da parte del pubblico.

Colori e storytelling

Nello storytelling, il colore può servire come codice che lo spettatore deve decifrare per comprendere meglio la storia.

Ricordiamo che i colori non hanno significati universali; il loro significato può variare notevolmente tra diverse culture. Ad esempio, il bianco è un colore di lutto in alcune culture asiatiche, mentre in molte culture occidentali rappresenta la purezza e viene utilizzato nei matrimoni.

In aggiunta alla scelta dei colori, una scena può essere opportunatamente resa più calda, più fredda, o tendente a un colore dominante grazie all’abilità del direttore della fotografia e alle modifiche in postproduzione; se invece si riprende la realtà così come è, senza sottolinearla con illuminazione e colori, avremo più una resa documentarista o realista.

Attenzione però, questo non vuol dire immagine autentica; in ogni caso, la fotocamera deformerà l’immagine, la vedrà cioè con il suo occhio.

  • Colore e Personaggio: I colori possono essere utilizzati per codificare tratti di personalità o per differenziare visivamente i personaggi. Ad esempio, l’antagonista può essere vestito di nero per rappresentare il male, come per Dart Fener in guerre stellari o l’arcinoto Diabolik, mentre il protagonista può indossare colori chiari per simboleggiare la bontà e la moralità, come la principessa Leila.
  • Colore e Ambientazione: L’uso dei colori può contribuire a definire l’ambientazione temporale e spaziale. Tinte seppia o tonalità e colori caldi (un esempio è il capolavoro di Fellini Amarcord, “nostalgia” per l’appunto) possono evocare un’ambientazione storica o nostalgica, mentre colori freddi e metallici possono suggerire un futuro distopico (tra i tanti esempi, il film Blade Runner). Colori scuri e un’illuminazione ben scelta esalteranno le scene drammatiche o di suspense, che vengono spesso ambientate per l’appunto in luoghi sotterranei, mentre i colori chiari e le sfumature di arancione, giallo e marrone vengono spesso utilizzate in scene di matrimoni, feste, e altri momenti analoghi.
  • Pattern di Colore: Ripetere un colore specifico attraverso un film o una serie di immagini può creare un motivo visivo che rafforza un tema centrale o un’emozione dominante, con una funzione analoga al leitmotiv in musica. Vengono in mente ancora il nero costantemente utilizzato da Dark Fener e il cappello da cattivo di Sentenza, in: “Il bello, il brutto e il cattivo” di Sergio Leone; oppure il rosso che accompagna costantemente le scene di maggiore suspence di Shining, di Kubrik. Il colore può funzionare anche come un dispositivo di foreshadowing, anticipando eventi futuri, o come una lente attraverso cui interpretare le azioni dei personaggi.

Colori in successione

Il bello dei video e dei film è che sono composti da una successione di immagini e sequenze, per cui è possibile alternare momenti con colori scuri a momenti con colori chiari, momenti con colori freddi a momenti più caldi. Questo permette di creare varietà nel racconto, suggerendo stati emotivi e messaggi diversi.

Potremmo quindi, ad esempio, iniziare con una sequenza che mostra una riunione alla direzione della polizia con colori blu (freddo, razionale, decisione) per poi passare a una sequenza operativa dell’agente eroe di turno in strada di notte (nero, angoscia, mistero) che si risolve in una scena luminosa e bianca con la cattura di un criminale (scioglimento della tensione, chiarezza).

In sostanza, alcuni film alternano sapientemente colori e illuminazioni che sanno attivare, svegliare (rosso, colori caldi), sciogliere la tensione (bianco, luce, chiarezza) o che favoriscono l’attenzione (giallo, oppure colori freddi) per esaltare e sottolineare l’andamento della storia. Ciò, del resto, è conforme ad alcune teorie cognitiviste sulla trama, che ne valorizzano la successione di momenti a differente valenza e attivazione emotiva.

In molti altri film o video, tuttavia, schemi di questo genere non sono affatto presenti. Nell’Ombra di Caravaggio, ad esempio, domina una palette di colori caldi che sembra richiamare il fascino dei quadri del noto pittore. Storie ambientate nel deserto o in paesi caldi riprenderanno necessariamente i colori di queste ambientazioni, mentre il rilassante verde è costantemente presente nelle scene dei combattimenti nella jungla di Apocalypse Now e con effetti tutt’altro che rilassanti, e non solo in un film decisamente meno cruento come Forrest Gump.

Tra i fattori che possono influenzare i direttori della fotografia, vi sono anche le mode del momento o di un determinato periodo. Infine, ricordiamo l’influenza dello sviluppo tecnologico: oggi, grazie ai numerosi software di postproduzione, è possibile lavorare sul colore in mille modi impensati solamente qualche decennio fa. Il digitale ha, in sostanza, sicuramente ampliato le possibilità in tema di utilizzo dei colori.

Colori in contesto

Una scena o un’immagine può essere giocata solo su un colore (monocromatica) oppure su una combinazione di colori opportunatamente scelta (palette) che in genere incorpora dei colori con effetti contrastanti tra loro.

L’utilizzo delle palette consente di sfumare l’espressione artistica e di creare infinite combinazioni espressive, idonee a rendere le mille sfumature di un personaggio o di una situazione.
Un’ambientazione scura ma con colori come il giallo, ad esempio, crea una situazione diversa da una ambientazione scura con colori freddi. Nel film Falchi, molte scene notturne utilizzano colori caldi per aumentare la drammaticità, mentre Alien gioca piuttosto su una palette di blu per aumentare terrore e suspence.

Una palette di colori spesso utilizzata nel cinema è quella basata su due colori complementari che quindi si esaltano a vicenda, come nel film Teal-Orange. I colori complementari consentono inoltre di ottenere immagini con maggior contrasto, molto adatte per i momenti di maggior tensione.

Palette basate su colori analoghi (esempio giallo e arancio) creano invece un senso di armonia, di serenità e comfort, decisamente più consigliate per i momenti di risoluzione della tensione.

In una fotografia, il contrasto tra colori complementari può inoltre essere utilizzato per esaltare e portare l’attenzione su un elemento specifico, come in molte foto del celebrato Steve Mc Curry.

Conclusioni

La comprensione della semantica e della semiotica dei colori è essenziale per chiunque si occupi di visual storytelling. Attraverso una gestione consapevole del colore, registi, videomaker e fotografi possono arricchire le loro storie, aggiungendo livelli di significato e coinvolgendo più profondamente il loro pubblico evidenziando o sfumando o suggerendo determinati significati o sati emozionali.

In un mondo visivo sempre più complesso, il colore rimane una delle forme più potenti e immediate di comunicazione non verbale. Tuttavia, non costituisce l’unico modo per creare significato di un contenuto, e le regole che possiamo costruirci sul suo impiego non devono essere adottate in modo rigido.

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Immagine di stockking su Freepik

Autore: Marco La Rosa

Sono un web content writer, web designer e esperto di SEO e UX design. Ho scritto il libro Neurocopywriting, edito da Hoepli, dedicato all'applicazione delle neuroscienze alla comunicazione.

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