Le pupille rivelano i segreti dell’apprendimento inconscio

Una recente scoperta scientifica ha svelato che l’apprendimento statistico, quel processo automatico e inconsapevole con cui acquisiamo informazioni scannerizzando l’ambiente, si manifesta anche in una delle nostre reazioni più basilari e involontarie, la variazione del diametro pupillare.

La ricerca, opera di un team di ricercatori delle Università di Pisa, Sydney, Firenze e del Salento, è stata pubblicata sulla rivista Current Biology e dimostra che il nostro sistema visivo è in grado di rilevare e rispondere a regolarità statistiche dell’ambiente anche quando non ne siamo consapevoli.

Il diametro pupillare, quindi, si conferma un indicatore prezioso del funzionamento dei nostri sistemi sensoriali e cognitivi, offrendo una vera e propria “finestra sulla mente” e sulle sue capacità di apprendimento.

Applicazioni pratiche e l’utilizzo dell’eye-tracker

Questa scoperta apre nuove frontiere per la ricerca e per applicazioni pratiche in diversi ambiti:

Neuroscienze

L’eye-tracker, una tecnologia che traccia i movimenti oculari e ormai ampliamente utilizzata come strumentazione di ricerca, assume un ruolo ancora più centrale in questo contesto.

Grazie alla sua capacità di misurare con precisione le variazioni del diametro pupillare, l’eye-tracker permette di monitorare in tempo reale le risposte inconsce del sistema visivo a stimoli visivi.

Si conferma dunque la validità di questo strumento per studiare i meccanismi dell’apprendimento implicito, per identificare eventuali disfunzioni cognitive e per valutare l’efficacia di interventi riabilitativi.

Psicologia

L’eye-tracker può essere impiegato per indagare le differenze individuali nell’apprendimento, per studiare le reazioni emotive a stimoli visivi e il carico cognitivo, e per analizzare i processi decisionali.

Marketing e design

La misurazione delle risposte pupillari può fornire informazioni preziose sull’attenzione e sull’interesse dei consumatori verso prodotti, pubblicità o interfacce utente e per ottimizzare il design di siti web, app e altri prodotti, rendendoli più intuitivi e coinvolgenti.

Educazione

L’eye-tracker può essere utilizzato per valutare l’efficacia di materiali didattici, per identificare le difficoltà di apprendimento degli studenti e per personalizzare l’insegnamento.

Prospettive future

La ricerca apre la strada a nuove indagini sull’apprendimento inconscio e sulle sue applicazioni pratiche.

L’utilizzo combinato dell’eye-tracker e di altre tecniche di neuroimaging potrebbe infatti fornire una comprensione ancora più approfondita dei meccanismi cerebrali coinvolti nell’apprendimento e nella percezione e consentire una ottimizzazione sempre più precisa dei contenuti, delle app e dei siti web.

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Autore: Marco La Rosa

Sono un web content writer, web designer e esperto di SEO e UX design. Ho scritto il libro Neurocopywriting, edito da Hoepli, dedicato all'applicazione delle neuroscienze alla comunicazione.

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