La fallacia dell’uomo di paglia è una tecnica retorica che consiste nel creare una versione distorta di un argomentazione portata avanti da un avversario e rappresenta un esempio di comunicazione ostile.
Invece di confrontarsi con l’argomentazione reale, si procederà attaccando il fantoccio, in genere facilmente demolibile, e quindi, indirettamente, l’avversario.
Come funziona la fallacia dell’uomo di paglia
Il processo tipico della fallacia dell’uomo di paglia si articola in tre fasi:
- Distorsione dell’argomento: l’argomento dell’avversario viene travisato, semplificato eccessivamente o estrapolato dal contesto.
- Creazione dell’uomo di paglia: viene creata una versione distorta e indebolita dell’argomento originale, (l’uomo di paglia).
- Attacco all’uomo di paglia: l’attenzione si sposta sull’attacco alla versione distorta, ignorando l’argomento originale.
Due esempi chiariranno come funziona questo tipo di attacco:
“Tu dici che dovremmo investire di più nell’istruzione pubblica (argomento originale)? Quindi vuoi che il governo controlli ogni aspetto della nostra vita e ci tolga ogni libertà! (uomo di paglia)”
“Sei favorevole a un maggiore controllo sulle armi (argomento originale)? Quindi vuoi togliere a tutti i cittadini il diritto di difendersi! (uomo di paglia)”.
Aspetti neuroscientifici della fallacia dell’uomo di paglia
Dal punto di vista neuroscientifico, la fallacia dell’uomo di paglia può essere collegata a diversi meccanismi cerebrali.
Innanzitutto, il nostro cervello tende a semplificare le informazioni per renderle più facili da elaborare, o a farsi trascinare dalle paure. Questo può portare a una distorsione involontaria degli argomenti altrui.
Inoltre, le emozioni e le paure giocano un ruolo importante nella nostra percezione. Quando siamo emotivamente coinvolti in una discussione, siamo più inclini a interpretare gli argomenti in modo distorto, specialmente se minacciano le nostre convinzioni. La frase: “togliere il diritto di difendersi” scatena di per sé reazioni primarie di difesa, inibisce la corteccia prefrontale e offusca il giudizio, aumentando il livello dello scontro tra i due contendenti.
Infine, la fallacia dell’uomo di paglia può attivare il sistema di ricompensa del cervello, dando una sensazione di vittoria quando si attacca con successo l’uomo di paglia, anche se non si è affrontato l’argomento reale.
Il ruolo dei bias cognitivi
I bias cognitivi, che sono schemi di pensiero automatici e spesso inconsci, contribuiscono all’uso e all’accettazione della fallacia dell’uomo di paglia.
Il “bias di conferma”, ad esempio, ci porta a cercare e interpretare le informazioni in modo da confermare le nostre convinzioni preesistenti. Questo può renderci più inclini a distorcere gli argomenti altrui per adattarli alle nostre opinioni e a creare dei fantocci retorici da attaccare.
Allo stesso modo, il “bias di attribuzione” può portarci ad attribuire intenzioni negative all’avversario, rendendo più facile giustificare l’attacco all’uomo di paglia. Ad esempio, chi è contrario all’educazione pubblica spesso crede che essa sia il cavallo di troia attraverso il quale i comunisti condizioneranno mentalmente i cittadini.
L’uso della fallacia dell’uomo di paglia nella comunicazione
La fallacia dell’uomo di paglia è una tattica comune di manipolazione linguistica e viene spesso nella comunicazione politica, nei dibattiti online e nelle discussioni informali per:
- Screditare l’avversario: attaccando una versione distorta dell’argomento, si cerca di far apparire l’avversario come irragionevole o estremista.
- Deviare l’attenzione: spostando il focus sull’uomo di paglia, si evita di affrontare l’argomento reale.
- Rinforzare la propria posizione: demolendo l’uomo di paglia, si crea l’illusione di aver vinto il dibattito.
Tra i mille esempi, ricordiamo quello di accusare chi desidera politiche di immigrazione più umane e gestite di voler aprire la porta a tutti (invece gestire l’immigrazione significa esattamente il contrario, in quanto implica più controllo sui migranti) o di volere sostituire la popolazione italiana (anche se stessi? Poco credibile).
Come difendersi dalla fallacia dell’uomo di paglia
Per difendersi dalla fallacia dell’uomo di paglia, è importante:
Prestare attenzione a come l’avversario presenta il tuo argomento e individuare eventuali distorsioni. In questo caso:
- Ribadire l’argomento originale: chiarire la tua posizione e correggere le interpretazioni errate.
- Evitare di cadere nella trappola: non lasciarti coinvolgere nell’attacco all’uomo di paglia, ma riporta la discussione sull’argomento reale.
- Far notare la fallacia: se possibile, far notare all’interlocutore che sta utilizzando una fallacia logica.
- Cercare di capire le paure su cui l’avversario fa leva.
- In certi casi si può ricorre a una sorta di Judo retorico, rivoltando la frittata: “Capisco la sua preoccupazione, ma il nostro obbiettivo è proprio rinforzare il diritto dei cittadini onesti a portare armi aumentando i controlli sui disonesti e ritirandole ai soggetti inaffidabili”.
Inutile dire che riconoscere e contrastare la fallacia dell’uomo di paglia è fondamentale per una comunicazione efficace e per un dibattito costruttivo.
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter per ricevere contenuti simili. Oppure, leggi il mio ultimo libro, Neuroscienze della narrazione.