L’affermazione dei cellulari e delle applicazioni ha reso i layout a griglia sempre più utilizzati e popolari. Nei corsi di design si insegna che la ragione della loro adozione sta nella comodità per l’utente di avere tutte le funzionalità e i contenuti immediatamente raggiungibili con un solo clic.
Ma nella realtà, come viene letto un layout a griglia? Ed è veramente così comodo? L’eye-tracker ci consente oggi di avere una idea abbastanza precisa del comportamento degli utenti quando devono muoversi tra righe e colonne, fornendoci una chiave per rispondere a queste domande. Non sorprenderà quindi che gli studi sui layout a griglia cominciamo ad essere numerosi.
Una ricerca di Siu e Chaparro ha evidenziato che gli utenti tendono a visualizzare le celle nel quadrante in alto a sinistra, in sostanza non ci sarebbero grandi cambiamenti rispetto al tradizionale pattern ad F.
Altri studi (Namoun) hanno invece dimostrato che l’aderenza al layout a F sulle griglie è molto incerta, in quanto gli utenti tendono a seguire nella lettura le guide rappresentate naturalmente dalle righe o dalle colonne.
In certi casi le colonne possono essere lette come liste, per cui si darà importanza ai primi elementi che appaiono nella colonna o nella riga. Questo però non va dato per scontato.
Verrebbe invece confermata l’intuizione che gli utenti riescono a trovare più facilmente gli oggetti da cercare. Questo sembrerebbe validare l’adozione di questo layout per applicazioni web e, in generale, i quadri comando.
In conclusione, riassumendo i risultati di queste ricerche:
- sembrerebbe che l’esperienza utente su un layout a griglia non segua strettamente il classico pattern a F, almeno non in tutti i casi.
- Gli utenti sono più liberi di scegliere in quanto i campioni si dividono tra chi preferisce scorrere per colonne e chi per righe.
- Il layout a griglia è molto meno gerarchico; però, i singoli elementi vengono valutati con più attenzione (Kammerer and Gerjets (2014).
L’importanza del layout a griglia non va sottovalutata, in quanto è quello largamente utilizzato da tutti gli e-commerce per illustrare le categorie dei prodotti.
Comprendere come i lettori si muovono con gli occhi su di essi – sia per cercare qualcosa o solo per esplorare la pagina – potrebbe quindi risultare particolarmente utile non solo per i designer, ma anche per chi si occupa di marketing digitale.
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