La tecnica denominata delle aringhe rosse è una particolare forma di manipolazione che consiste nello spostare l’argomento di una discussione o l’attenzione dell’interlocutore su una nuova tematica che non c’entra nulla.
Il nome deriva da un vecchio trucco utilizzato durante la caccia alla volpe: si gettavano aringhe rosse ai cani del concorrente per sviarli (le aringhe rosse hanno un odore molto penetrante che confonde il fine fiuto dei quadrupedi) e fregargli in questo modo l’ambita preda.
Esempi e casi di utilizzo dell’effetto aringhe
La comunicazione politica offre moltissimi esempi di utilizzo dell’effetto aringhe rosse. Un maestro dell’utilizzo di questa tecnica è Donald Trump: quando viene accusato di qualcosa o deve sviare l’attenzione dai suoi errori, sposta l’attenzione sui suoi rivali accusandoli o mettendone in evidenza gli errori.
Sempre in ambito politico, distrarre l’attenzione del pubblico con qualche argomento secondario ma emozionalmente sentito permette di approvare in modo discreto e senza farsi notare provvedimenti o misure legislative di ben più alto impatto ed importanza.
Questa tecnica viene spesso utilizzata anche in letteratura, soprattutto nei gialli e nei romanzi polizieschi: si distrare il pubblico con uno o più depistaggi prima di arrivare alla traccia giusta, in modo da aumentare l’attesa e la suspense.
Anche la vita quotidiana ci offre continui esempi di questa tecnica: pensate solamente a quante volte nella vostra vita vi hanno chiesto di “non spostare il discorso” o di non “menare il can per l’aia”. Forse l’avete fatto involontariamente, forse no, ma in quel momento stavate anche voi gettando le vostre brave aringhe rosse all’interlocutore.
In sintesi, i principali casi in cui questa tecnica viene utilizzata sono:
- Evitare risposte a domande difficili (il tradizionale arrampicarsi sui vetri)
- Manipolare l’opinione pubblica e distrarla dalle scelte politiche realmente importanti
- Protezione: per nascondere i propri errori e omissioni (l’attacco resta la miglior difesa) o i difetti di un prodotto
- Intrattenimento e letteratura: per mantenere la suspense e poi sorprendere il pubblico o i lettori con una svolta inaspettata.
Studi e ricerche sull’effetto aringhe rosse
Questa tecnica di manipolazione è stata oggetto di numerose ricerche e teorie.
Teoria della Distrazione
Questa teoria, elaborata dallo psicologo Robert S. Baron, sostiene che l’attenzione umana è limitata e può essere facilmente deviata da informazioni irrilevanti. I “Red herring” sfruttano questa limitazione, introducendo elementi che catturano l’attenzione e distolgono dal tema principale.
Teoria dell’Agenda-Setting
Questa teoria, formulata da Maxwell McCombs e Donald Shaw, afferma che i media influenzano ciò a cui le persone pensano, determinando l’importanza degli argomenti attraverso la frequenza con cui sono trattati e la modalità di copertura.
Le aringhe rosse sono usate per manipolare l’agenda, spostando l’attenzione su temi secondari (esempio: parlare del matrimonio di qualcuno d’importante in prima pagina e non dello sciopero per il rinnovo contrattuale nazionale).
Teoria del Framing
Questa teoria riguarda il modo in cui le informazioni vengono presentate e organizzate per influenzare la percezione del pubblico. Le aringhe rosse possono essere inserite nel “framing” di un messaggio per alterare la percezione e reindirizzare l’interpretazione.
Esempio: un politico accusato di corruzione potrebbe cambiare la cornice del dibattito sottolineando il bene fatto per la comunità e poi inserire come aringhe rosse accuse di corruzione contro i suoi avversari.
Teoria della coerenza cognitiva
Basata sulla teoria della dissonanza cognitiva, questa teoria afferma che le persone cercano coerenza nelle loro convinzioni. Le aringhe rosse possono creare dissonanza, forzando le persone a concentrarsi su elementi meno dissonanti e distogliendo l’attenzione dai punti principali.
Esempio: immaginate un ambientalista che possiede un grosso e inquinante SUV. Per colmare in qualche modo la contraddizione potrebbe esaltare i benefici del SUV in termini di sicurezza e minimizzarne l’impatto ambientale, in modo da ricreare una qualche parvenza di coerenza.
Teoria della manipolazione dell’informazione
Questa teoria esplora come le informazioni possono essere manipolate per influenzare il comportamento e le decisioni delle persone. Le aringhe rosse sono inquadrate come una forma di manipolazione dell’informazione, usata per influenzare le opinioni.
Teoria della retorica e delle fallacie logiche
Questa teoria si concentra sull’identificazione delle tecniche di persuasione ingannevoli e sulla valutazione critica degli argomenti. Il “Red herring” è spesso classificato come una fallacia logica: introduce dei dettagli che attirano l’attenzione ma che sono irrilevanti rispetto al tema principale.
Un esempio classico è quello dei politici corrotti che rispondono dicendo che tuttavia durante il loro governo l’economia andava bene.
Teoria della pragmatica della comunicazione
Questa teoria studia come il contesto influenza il significato della comunicazione. I “Red herring” possono essere analizzati in termini di come cambiano il contesto conversazionale e come influenzano l’interpretazione dei messaggi.
Secondo questa teoria, le aringhe rosse violano la regola della rilevanza introducendo elementi non pertinenti e distorcendo le aspettative del pubblico e le implicazioni logiche del discorso. Nell’esempio di prima, si potrebbe dedurre dai successi economici riportarti dal politico che non ci sono reali prove di corruzione, o che comunque il politico è innocente perché, anche se ha rubato, ha comunque fatto del bene.
Teoria della psicologia sociale della persuasione
Questa teoria esplora come le persone vengono influenzate e persuase. I “Red herring” possono essere visti come una tattica di persuasione che sfrutta le vulnerabilità psicologiche.
Queste sono sostanzialmente due. Il primo è il carico cognitivo: le nostre aringhe rosse rendono più complesso l’argomento e più faticoso seguirlo, con aumento del rischio di distrazione e confusione.
La seconda forma di vulnerabilità è legata alle emozioni: ad esempio, un politico accusato di corruzione può parlare di un nemico comune per suscitare rabbia e distogliere in questo modo l’attenzione dalle accuse a lui mosse.
Teoria dell’attenzione selettiva
Questa teoria psicologica spiega come le persone tendono a concentrarsi su determinate informazioni ignorandone altre. Questo fenomeno è sfruttato dal Red herring per distogliere l’attenzione da ciò che veramente è importante.
L’impatto psicologico
L’utilizzo delle aringhe rosse ha precisi impatti cognitivi e psicologici sul soggetto target:
- Aumento della confusione e del carico cognitivo: diventa difficile concentrarsi sull’argomento principale, si cominciano a perdere i dettagli importanti;
- Se ben strutturati, i “Red herrings” sfruttano i nostri pregiudizi, confermandoli e facendoci perdere informazioni importanti che contraddicono le nostre idee, rinforzando errori e convinzioni errate;
- Quando siamo distratti, la nostra concentrazione e capacità di valutazione critica diminuisce. Le aringhe rosse sono, sotto questo profilo, un’arma formidabile.
- Disinformazione: In un mare di informazioni, è difficile distinguere le notizie vere da quelle false.
- Inefficacia della comunicazione: I messaggi importanti rischiano di perdersi nella massa, rendendo la comunicazione inefficace.
- Polarizzazione: L’effetto “aringhe” può alimentare la polarizzazione, creando camere di eco in cui le persone sono esposte solo a informazioni che confermano le loro convinzioni.
L’utilizzo nel marketing e in pubblicità
Le aziende sfruttano spesso i “Red herring” per nascondere i difetti dei prodotti, enfatizzando caratteristiche secondarie o creando campagne emotive.
Ad esempio, si può promuovere l’estetica di un prodotto tecnologico per oscurare le sue carenze funzionali, o pubblicizzare un sistema audio avanzato in un’auto per distogliere l’attenzione dal suo elevato consumo di carburante.
Le campagne pubblicitarie cariche di emozioni, come quelle che mostrano famiglie felici, possono distrarre i consumatori dai costi elevati del prodotto.
Altre “Red herrings” comuni sono le promozioni e le offerte speciali. Un supermercato può pubblicizzare un’offerta su un prodotto popolare per attirare clienti, nascondendo i prezzi elevati degli altri articoli.
Le campagne di responsabilità sociale sono un’altra tattica: aziende con pratiche ambientali discutibili promuovono piccole iniziative ecologiche per distogliere l’attenzione dall’inquinamento causato dalle loro attività principali.
Anche l’uso di testimonial e celebrità è un potente “Red herring”. La presenza di una figura popolare distrae i consumatori dai dettagli tecnici e dalle prestazioni del prodotto. Questo riduce l’importanza delle caratteristiche tecniche, poiché l’attenzione del pubblico è catturata dalla celebrità.
Quando le aringhe rosse diventano migliaia
L’effetto “aringhe rosse” può essere potenziato inviando contemporaneamente un gran numero di messaggi simili, creando confusione e sovraccarico.
Immaginate un banco di aringhe che si muove all’unisono: è difficile distinguere un singolo pesce dagli altri. Allo stesso modo, in una comunicazione “ad aringhe”, i singoli messaggi si perdono nella massa, rendendo difficile estrapolare le informazioni rilevanti.
A volte ciò non è voluto: pensate alla comunicazione aziendale non strutturata. L’invio massiccio di e-mail o messaggi ai dipendenti può sovraccaricarli di informazioni.
Come evitare l’effetto “aringhe rosse”
Se desiderate evitare l’effetto aringhe, potete seguire o pretendere il rispetto di queste linee guida:
- Comunicazione chiara e concisa: utilizzare un linguaggio semplice e diretto, evitando informazioni superflue.
- Selezione delle informazioni: filtrare le informazioni rilevanti ed evitare la diffusione di notizie non verificate.
- Utilizzo di canali di comunicazione appropriati: scegliere il canale più adatto al tipo di messaggio e al pubblico di destinazione.
- Gestione del flusso di informazioni: organizzare e strutturare le informazioni in modo logico e accessibile.
- Verifica delle fonti: prima di condividere informazioni, verificarne l’attendibilità.
- Promuovere il pensiero critico: incoraggiare le persone a valutare criticamente le informazioni che ricevono.
In un mondo sempre più connesso, è fondamentale imparare a gestire il flusso di informazioni. Evitare l’effetto “aringhe rosse” significa promuovere una comunicazione efficace, consapevole e responsabile.
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