Ritmo del discorso, comunicazione paraverbale e psicologia: le ultime scoperte

Chi parla veloce un po’ ci sveglia, un po’ ci mette ansia, mentre un eloquio calmo e pacato ci rasserena e a volte annoia.

Questo è solo uno dei tanti effetti psicologici del ritmo del discorso – uno degli aspetti più importanti della comunicazione paraverbale – che sperimentiamo ogni giorno.

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Il tono di voce ha realmente potere persuasivo? La risposta della ricerca neuroscientifica

Ormai tutti sanno che il tono di voce ha un grande potere comunicativo e che svolge un ruolo importante in quello che viene chiamato comunicazione non verbale.

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I mantra funzionano o no? La risposta delle neuroscienze

Avendo incontrato negli anni diverse persone che praticano yoga, meditazione o recitazioni interminabili di mantra, mi sono sempre chiesto se esistessero degli studi scientifici sulla reale efficacia di queste pratiche.

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Copywriting: come trovare il nome giusto per un brand, azienda o prodotto

Ormai sappiamo tutti che il nome dell’azienda (brand naming) o del prodotto va scelto con attenzione, in quanto è in grado di influenzare l’atteggiamento dei consumatori e la memorizzazione del brand.

Ma come si fa nella pratica a fare del brand naming efficace?

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Psicologia dei font: come scegliere il font giusto con le neuroscienze

Scegliere i font per un articolo, sito vetrina o post non è certamente facile, come ben sanno designer e editor.

Oltre agli aspetti estetici, bisogna infatti considerare l’impatto psicologico e semiotico di ogni carattere tipografico.

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Fonosemantica: perché gli orchi si chiamano orchi

I singoli suoni richiamano immagini e significati specifici, e le immagini e i significati possono avere un loro equivalente fonetico.

Questo ci insegna la fonosemantica, la scienza che studia le corrispondenze tra la forma sonora di una parola (le vocali e consonanti da cui è composta) e il suo senso.

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Come scrivere un testo argomentativo con la tecnica dell’expository writing

L’”expository writing” è una tecnica per scrivere testi argomentativi ancora poco conosciuta in Italia.

Non va confusa con la scrittura descrittiva, termine molto più generale che abbraccia modi di scrivere assai diversi tra loro, o con la struttura dei temi scolastici che è più libera e può quindi discostarsi – e di parecchio – da quanto consigliato per questo particolare modello di scrittura persuasiva.

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Teoria del prospetto, comunicazione e design: la regola di fine picco

Di un’esperienza, ricordiamo solamente i picchi emozionali (positivi o negativi) e la fine. Questo ci insegna la regola di fine picco (peak end rule, in inglese), una delle tante conseguenze della più generale teoria del prospetto elaborata dal premio Nobel Daniel Kahneman, fondatore della neuroeconomia.

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Microcopy, bias dell’avversione alla perdita e cancellazione dal servizio

Capita da anni di imbattersi in microcopy con l’avviso che la cancellazione da un servizio comporterà una lunga lista di perdite di dati e tanto di pulsante vistosamente colorato da premere per confermare l’operazione.

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Farsi ricordare: come scrivere la conclusione di un articolo, post, tesi o relazione

Mentre l’inizio di un testo ci convince a proseguirne la lettura, è la conclusione quello che probabilmente ci resterà nella memoria, che si tratti di un articolo, post, tesi o relazione.

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Copywriting: quando il marketing emozionale non funziona

Ormai, tutti sanno che le leve più potenti che muovono l’essere umano sono le emozioni, in particolare le paure. Non c’è quindi copywriter che prima o poi non ci provi a inserire più leve emotive possibili nelle sue copy.

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La metafora in pubblicità: perché funziona e come utilizzarla secondo le neuroscienze

La metafora è spesso usata in pubblicità per la sua capacità di realizzare quattro obiettivi fondamentali per qualsiasi direttore creativo:

  • Attirare l’attenzione
  • Rendere il messaggio facile da comprendere
  • Emozionare
  • Farsi ricordare
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Effetto primacy: come usarlo in comunicazione, pubblicità e giornalismo

In psicologia, si parla di effetto primacy quando, nell’ordine di presentazione, le informazioni comunicate per prime hanno un’influenza sproporzionata sul giudizio del lettore rispetto a quelle successive.

Applicato al copywriting e alla scrittura, la regola diventa che ciò che si afferma per prima può influenzare in maniera determinante tutto quello che viene detto dopo, e senza una logica o una spiegazione apparente.

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Storytelling: quali sono le strutture narrative degli spot pubblicitari ad alto impatto emotivo?

Da sempre, l’impatto emotivo degli spot pubblicitari è la croce e delizia di qualsiasi direttore creativo.

La ragione? Semplice, le emozioni hanno un ruolo chiave nelle nostre scelte e nella formazione delle decisioni di acquisto. Questa scoperta, del resto, è probabilmente la più grande conquista del neuromarketing.

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Marketing e persuasione: funziona di più la leva della scarsità o la conferma sociale?

Chi non conosce le sei leve della persuasione di Robert Cialdini? Tra di esse rientrano anche la scarsità e la conferma sociale, le due più usate quotidianamente da milioni di direttori marketing in tutto il mondo, oltre al bisogno di unicità che è alla base di molte delle strategie commerciali dei brand contemporanei.

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La misurazione delle emozioni con le neuroscienze: una storia italiana

Che sia possibile misurare le emozioni con le strumentazioni e le metodologie delle neuroscienze è ormai sulla bocca di tutti. Eppure, pochi conoscono il ruolo decisivo che hanno avuto i ricercatori italiani nell’aprire la strada all’applicazione di strumentazioni come l’eye-tracking e i sensori biometrici.

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I rischi e limiti legali del neuromarketing. Intervista con l’avvocato Manuela Viscardi

Il rapporto tra diritto e neuromarketing, in particolare il problema dei rischi e limiti legali dell’applicazione delle neuroscienze per influenzare i processi decisionali dei consumatori, è sempre più sentito dalla comunità giuridica italiana e internazionale.

Ne facciamo il punto in questa intervista con l’avvocato Manuela Viscardi, esperta nei profili legali del neuromarketing e consulente per la gestione aziendale e delle risorse umane per Caronte Consultancy.

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Come applicare i nudges alle microcopy: intervista a Laura Mondino

Le microcopy sono quei testi stringati, ma strategici, che ci convincono a compiere un’azione e che precedono o sostituiscono i comandi e le call to action. I nudges, o spinte gentili, sono invece un nuovo approccio (premiato con il Nobel) elaborato dalla neuroeconomia per ridurre l’impatto di bias ed euristiche e facilitare il decision making.

L’applicazione dei nudges e dell’approccio della psicologia comportamentale alle microcopy può dare dei risultati di grande impatto. In questa intervista, Laura Mondino, esperta di neuroscienze cognitive e autrice del libro: “Nudge revolution”,  ci dà alcuni esempi di utilizzo di questo nuovo approccio.

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Eye-tracking e processi industriali: verso una nuova rivoluzione tecnologica?

L’eye-tracker e l’oculometria sono destinati a uscire dai laboratori di ricerca per entrare e modificare profondamente i processi produttivi della old economy.

Gianluca Del Lago, CEO della società di ricerca SR Labs, ci racconta in questa intervista quella che sarà la prossima rivoluzione tecnologica in fabbrica, negli uffici e nella distribuzione.

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Come applicare le neuroscienze alle immagini

Il linguaggio visivo riveste da sempre un’importanza cruciale nella creazione di qualsiasi tipo di contenuto promozionale, sia online che offline.

Non sorprende quindi la crescente applicazione del neuromarketing alle immagini, sia a scopi di testing che in fase di progettazione.

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Cosa è e a cosa serve il neurodesign

Cos’è il neurodesign? Secondo Darren Bridge, “è una nuova disciplina che applica le intuizioni delle neuroscienze e della psicologia per creare nuovi tipi di design più efficaci”.

Ma cosa vuol dire “efficace”? Semplicemente, far coincidere le sensazioni e i pensieri degli utenti nella loro esperienza con un oggetto o un’interfaccia con quello che il designer voleva effettivamente suscitare.

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Cos’è e a cosa serve l’information search process model (ISP)

L’information search process (ISP) è un modello sviluppato nel 1991 dalla professoressa Carol Kuhlthau dell’università di Rutgers che descrive il processo compiuto da chi effettua una ricerca (definito nel modello: “ricercatore”) per trovare una informazione, sia online che offline.

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Introduzione alla neuroarchitettura: cos’è e come migliora la qualità della vita

La neuroarchitettura nasce circa 25 anni fa quando il neuroscienziato Fred Gage scopre che il cervello e i nostri comportamenti sono influenzati a livello biochimico dall’ambiente in cui ci troviamo.

Comincia così ad applicare le neuroscienze all’architettura per progettare edifici maggiormente in grado di favorire il benessere delle persone che ci vivono.

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Dopamina Marketing: il vero ruolo della dopamina nelle decisioni di acquisto

La dopamina eccita, ma non fa vendere, e il dopamina marketing risulta più dannoso che utile. In questa intervista Laura Pirotta, psicologa specializzata in neuroscienze e autrice del libro: “Strategie e tattiche di neuromarketing”, ci spiega quali sono i reali meccanismi neurofisiologici delle decisioni di acquisto.

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Il potere persuasivo della pubblicità in rima

Quando lo spot fa rima, il prodotto vende prima. Poesie e ritornelli hanno accompagnato la pubblicità fin dalla sua nascita, mentre la capacità di creare motivetti intriganti per reclamizzare una marca è da sempre una delle capacità più richieste a un buon copywriter.

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Neuromarketing e pubblicità: come le neuroscienze cambiano la comunicazione pubblicitaria

L’applicazione del Neuromarketing alla pubblicità si sta rivelando sempre di più l’arma vincente dei grandi brand e la vera rivoluzione della comunicazione pubblicitaria di questi anni. Tra le aziende che ne fanno uso Google, PayPal, e in Italia Tim.

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Il brand activism: la comunicazione per l’azienda socialmente responsabile

Cos’è il brand activism? Un esempio recente è la campagna Vogue Italia del gennaio 2020, in cui la nota rivista di moda è uscita senza i tradizionali servizi fotografici per protestare contro il loro impatto ambientale.

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Pubblicità e sesso: quando l’eros non attrae

Sesso e pubblicità è da sempre un binomio classico. Eppure, secondo uno studio pubblicato nella prestigiosa rivista americana sull’International American Journal of Advertising nel 2017, il nudo avrebbe un effetto zero sulle vendite e la pubblicità erotica si rivelerebbe un sostanziale fallimento.

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L’analisi del sentiment: capire le emozioni dei lettori

Esiste un modo per capire che emozioni suscitano nei lettori i nostri contenuti o scoprire le valenze positive o negative di sostantivi, aggettivi e avverbi prima di impiegarli in un testo o in un messaggio?

Una possibilità è utilizzare l’analisi dei sentiment (dall’inglese: “sentiment analysis”), ossia l’estrazione delle emozioni e delle opinioni espresse nei testi presenti in rete tramite particolari algoritmi computazionali.

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Hippocampus headline: lo slogan che sorprende il cervello

Qualche anno fa uscì uno slogan pubblicitario che mi resta ancora oggi ben impresso nella mente: il pastificio Granoro aveva storpiato il nome del brand in “Gran d’Oro”, mentre la body copy esaltava i benefici effetti della campagna sconto del momento sulle tasche delle massaie italiane.

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Arrivano i software per il riconoscimento delle emozioni facciali

Comprendere le reali emozioni dei lettori di una pagina web o di una pubblicità online è da sempre il sogno segreto di pubblicitari, scrittori, designer e direttori marketing.

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Come usare mappe di calore e registrazioni di sessione per migliorare l’usabilità del sito web

Le heatmap (mappe di calore) e le registrazione delle sessioni utente onpage  sono i due strumenti principali per l’analisi dell’usabilità di un sito web.

Con esse riusciamo a comprendere come le nostre pagine web vengono lette e utilizzate, oltre a raccogliere informazioni molto utili ai fini della UX come, ad esempo:

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Come elaborare una copy strategy di successo per la generazione Z

Per elaborare una copy strategy per la generazione Z (detti anche  plurals o post-millenials: sono i ragazzi e le ragazze nati tra il 1995 e il 2010), bisogna necessariamente partire dal mezzo di comunicazione da utilizzare, che con loro è il digitale.

Gli appartenenti a questo target sono infatti  tutti “Digital Innates”, ossia persone che non hanno più il ricordo di come era il mondo prima di internet, ed è in rete che cercano le informazioni, anche in tema di brand e acquisti.

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L’uso del contagio emotivo in comunicazione

Il neuromarketing sfrutta spesso il contagio emotivo, sia nelle campagne pubblicitarie classiche che in quelle online.

I social network, con la loro capacità di raggiungere istantaneamente milioni di persone, possono amplificarne l’effetto, rendendone l’utilizzo potenzialmente esplosivo tramite il meccanismo della viralizzazione.

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Il modello della tecnologia della persuasione di Fogg applicato a Facebook

Facebook può essere considerato una tecnologia di persuasione di massa? Secondo B.J.Fogg, psicologo, docente universitario e padre della captologia, la scienza che spiega come computer e algoritmi possano essere usati  per modificare abitudini e credenze delle persone, la risposta è affermativa.

In una ricerca condotta assieme a Daisuke Lizawa per l’università di Standford, Fogg comparò Facebook e Mixi, un social network molto popolare in Giappone.

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L’efficacia della pubblicità subliminale nelle decisioni d’acquisto

La pubblicità subliminale è realmente in grado di condizionare le decisioni di acquisto dei consumatori? Secondo alcuni esperimenti condotti nel 2009 negli Stati Uniti (Ferraro, Bettman), la risposta è affermativa.

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Neuroscienze: il modello dell’attenzione bottom-up e top-down

Il modello dell’attenzione bottom-up e top-down è uno dei più recenti e completi tra quelli proposti dai neuroscienziati per spiegare i processi attentivi degli esseri umani. Prevede due diversi tipi di attenzione:

  • Attenzione bottom-up. Viene risvegliata dagli stimoli esterni, in particolar modo da un elemento che risalta dallo sfondo e si impone all’attenzione.
  • Attenzione top-down. Il soggetto cerca attivamente nell’ambiente qualcosa che ha già in mente.
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Come migliorare le microcopy e la user experience col neurocopywriting

Le microcopy sono quei testi brevissimi che troviamo all’interno di pulsanti, link, form, mail di benvenuto, comandi, messaggi di errore, e che hanno lo scopo di guidare le azioni dell’utente nel sito.

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La neuroscienza dei titoli clickbait: fare leva sulle emozioni

Il clickbait, un titolo fortemente emozionale e coinvolgente, è indubbiamente un potente strumento di copywriting.

Lo scopo è giocare pesante, trascinando il lettore sulla pagina costi quel che costi e senza alcun riguardo per le regole di una corretta comunicazione.

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Come fare Digital storytelling: 2 esempi da Instagram

Instagram e Facebook contengono molti esempi di digital storytelling particolarmente riusciti e ben rappresentativi dei risultati che si possono raggiungere in termini di engagement con questa tecnica.

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Il lavoro del web copywriter

Il lavoro del web copywriter fa decisamente tendenza in questi ultimi anni, almeno a giudicare dal numero crescente di articoli dedicati all’argomento.

Ma cosa fa esattamente un web copywriter? E si può parlare di un neuro web copywriter, ossia di un professionista che cerca di applicare le tecniche delle neuroscienze alla scrittura creativa per una comunicazione più efficace?

In questo articolo ti spiegherò gli aspetti principali di questo lavoro, compresi retribuzione e carriera.

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